Con il suo trionfo nel Mondiale MotoGP™ 2024, Jorge Martin ha scritto una pagina memorabile nella storia del motociclismo. Il pilota spagnolo del team Prima Pramac Racing, una struttura indipendente, ha conquistato un titolo che nell’era MotoGP™ a quattro tempi (iniziata nel 2002) nessuno era mai riuscito a vincere senza il supporto diretto di una squadra ufficiale.
Martin ha portato a termine un’impresa straordinaria, supportato da una squadra italiana che ha saputo esprimere il massimo potenziale tecnico e umano, dimostrando che anche i team non ufficiali possono puntare al vertice del motociclismo mondiale.
Una rarità nella storia del Motomondiale
Prima dell’avvento dei motori a quattro tempi, ci sono stati pochi altri piloti capaci di laurearsi campioni del mondo senza l’appoggio di una casa ufficiale. Tra gli “indipendenti” che hanno lasciato il segno nella storia del Motomondiale troviamo leggende come Kenny Roberts, Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Eddie Lawson e Valentino Rossi.
Kenny Roberts (1978)
Il primo a riuscirci è stato Kenny Roberts nel 1978. L’americano, in sella alla Yamaha gialla del team Yamaha USA, si impose nella classe regina con quattro vittorie, battendo il campione uscente Barry Sheene. Un’impresa pionieristica, con gomme Goodyear e una struttura lontana dall’organizzazione ufficiale giapponese.
Marco Lucchinelli e Franco Uncini (1981-1982)
Nel biennio 1981-1982 è stato il turno di due italiani: Marco Lucchinelli e Franco Uncini. Entrambi portarono al successo le Suzuki del team Gallina, una squadra tutta italiana. Due trionfi consecutivi che hanno fatto la storia del motociclismo tricolore.
Eddie Lawson (1989)
Eddie Lawson, dopo aver vinto il titolo del 1988 con Yamaha, passò a una Honda di un team privato. Nonostante il cambio di squadra e le difficoltà logistiche, riuscì a ripetersi, conquistando un altro titolo mondiale.
Valentino Rossi (2001)
Nel 2001 Valentino Rossi, pur correndo con una Honda non ufficiale sponsorizzata da Nastro Azzurro, dominò il campionato con undici vittorie. Una stagione che chiuse l’era dei due tempi, prima del suo passaggio al team ufficiale Honda nel 2002, dove continuò la sua striscia di successi.
I tentativi sfumati
Non tutti gli “indipendenti” sono riusciti a coronare il sogno iridato. Sete Gibernau (2003) e Marco Melandri (2005) sfiorarono il titolo contro un imbattibile Valentino Rossi. Più recentemente, Franco Morbidelli (2020), sulla Yamaha Petronas SRT, si arrese a Joan Mir e alla Suzuki ufficiale dopo una stagione comunque straordinaria.
Jorge Martin: un nuovo capitolo
Nel 2024, Martin ha riportato alla ribalta i team indipendenti. Con una stagione impeccabile, culminata nel decisivo Gran Premio di Barcellona, lo spagnolo ha dimostrato che il talento, unito alla dedizione di una squadra ben organizzata come il Prima Pramac Racing, può superare qualsiasi limite.
Il futuro: una nuova sfida in Aprilia
Il 2025 segnerà un cambio di scenario per Martin, che ha accettato la sfida di correre con la Aprilia Racing ufficiale. Sulla griglia, però, rimarranno molti piloti supportati da team indipendenti, pronti a dimostrare che l’impresa di Martin non è stata un’eccezione, ma l’inizio di una nuova era per il motociclismo.
La domanda ora è: chi sarà il prossimo “indipendente” a scrivere la storia?
Ph: MotoGP