Il Moto Club Lago d’Iseo lo scorso weekend è tornato a battagliare in Lombardia e più precisamente a Castelli Calepio (BG) dove si è disputata la settima e penultima tappa dei Campionati Assoluti d’Italia Enduro 2021, con al via ben 370 concorrenti.
Un grosso impegno del Presidente Danilo Cadei e per i collaboratori del Moto Club Lago d’Iseo che ha portato avanti con caparbietà ogni allestimento indispensabile per la buona riuscita dell’attesa manifestazione motociclistica di Enduro, e ne è uscito un evento bellissimo, apprezzato da tutti.
Abbiamo voluto sentire il massimo dirigente dell’organizzazione sarnicense, che ha risposto così alle nostre domande:
Quanto tempo e quanta forza lavoro necessita l’allestimento di un evento come gli Assoluti d’Italia Enduro?
“Per una gara in bergamasca servono mesi di preparazione, circa 5 mesi tra autorizzazioni, lavori di preparazione e organizzazione con i volontari che intervengono, ambulanze, medici, Areu, questura, provincia, enti forestali e amministrazioni comunali; serve la relazione del geologo per lo svincolo idrogeologico, la relazione ambientale del biologo, le fideiussioni, le polizze assicurative, montagne di carte… fino ad arrivare ai 15 bagni chimici”.
Se poi, alle spalle di questo lavoro, c’è un presidente che sa motivare e coinvolgere il gruppo, diventa tutto più facile?
“Il ruolo del presidente è fondamentale; deve lavorare più degli altri per motivare tutto il gruppo, come si dice: oneri e onori.
La squadra è importante, ad ognuno il suo compito, con piena fiducia da parte del presidente e stimoli continui. Anche se si tratta di passione è come gestire una piccola azienda; da ognuno bisogna cercare di prendere le qualità migliori. Ci si sente una grande famiglia”.
Il Moto Club Lago d’Iseo, una realtà concreta che ha saputo guardare avanti?
“Siamo un Moto Club giovane, nato a dicembre del 2011 dalla volontà di diversi amici; da subito attenti all’importanza della pratica sportiva enduristica, avevamo il sogno di affermarci a livello nazionale, sia dal punto di vista organizzativo che sportivo; così nel 2012 il primo regionale, poi nel 2015 la prima gara di campionato italiano Major fino al 2021 quando ci viene affidata l’organizzazione di una delle tappe più apprezzate dei Campionato Assoluti d’Italia. A dicembre festeggeremo il nostro primo decennale di fondazione.
Sul fronte sportivo, verso il 2017 approdiamo con una giovane squadra agli Assoluti d’Italia, ma la strada è difficile, il podio solo un sogno… ma i talenti maturano e piloti più forti cominciano ad incuriosirsi e vedono questo motoclub, sempre in crescita, come un’opportunità’; i primi piloti forti che corrono per noi aprono gli scenari nazionali ad altri e così si comincia a conquistare titoli italiani individuali e primi podi a squadre agli assoluti a squadre! Il sogno si avvera, ora siamo secondi alle spalle del Motoclub Sebino e davanti al GS Sportivo Fiamme Oro; peccato per l’infortunio di Rudy Moroni altrimenti la battaglia per la prima posizione sarebbe stata fantastica”.
Talvolta, lo specchio di tutto questo è trovare un’amministrazione comunale che agevola il lavoro dell’organizzazione?
“Ogni amministrazione comunale è una parrocchia diversa; ogni sindaco la vede a modo suo e vive l’evento in modo diverso: indifferente, interessato, disinteressato, contrario o assente; noi amiamo l’appassionato, e per fortuna qualcuno c’è, come il sindaco di Castelli Calepio, Benini, che va contro corrente e ci aiuta in ogni modo; il palazzo della regione fa la differenza”.
State già pensando al calendario 2022?
“La nostra prossima gara sicuramente non prima di due anni, dobbiamo metabolizzare e far trascorrere il tempo previsto dal regolamento regionale che prevede il divieto di ripercorrere gli stessi sentieri per due anni dall’evento; pazzesco! In altre regioni d’Italia farebbero gare ogni due mesi, ma qui lo scenario è ampio”.
Senta presidente, ma un pensierino al mondiale lo state facendo?
“Il mondiale è ancora un altro sogno, ma siamo consapevoli che la strada è lunga; organizzare il mondiale è un’impresa non facile ma non impossibile; noi bergamaschi siamo abituati che se facciamo qualcosa, dobbiamo farla bene, altrimenti non si fa. Il tempo ci aiuterà a capire se saremo all’altezza di questa impresa; per il momento aiutiamo i nostri giovani piloti e il pensiero del mondiale è lì, come un libro non letto sul comodino, che ogni tanto sfogli, guardi e pensi; però quando decidi di leggerlo inizia la vera avventura, ma è vietato tornare indietro!
Il motoclub lago d’Iseo c’è e da oggi aggiunge un altro tassello alla storia già famosa dell’enduro bergamasco.
E’ stata dura ma appagante fino all’ultimo momento, ovvero fino alla raccolta dei sacchi dei rifiuti lasciati dai Motoclub al paddock, sotto l’acqua fine di un temporale di giugno”!