Con quella di sabato scorso, 6 agosto, siamo giunti alla 14ma edizione della Ca’ Daniele, una gara nata in memoria di Luigi Albanesi, con il solo scopo di divertirsi e passare del buon tempo con gli amici legati dalla stessa passione per le moto.
Numerose sono le edizioni così come i luoghi che hanno ospitato questa manifestazione, difatti, mentre per i primi 10 anni è stata svolta proprio a casa di Daniele Michelangeletti, da cui oltretutto prende nome l’evento, in seguito per due anni si è tenuta in Val di Castro, con l’intenzione di far scoprire nuovi luoghi delle Marche, per poi, negli ultimi due anni, spostarsi ad Arcevia, uno dei piccoli borghi più belli d’Italia.
Nata come una gara da svolgersi in coppia padre-figlio, l’evento è arrivato a contare oltre i 200 iscritti, grazie all’aiuto e l’impegno del compianto Panda (Marco Novelli); che aveva come progetto futuro quello di portare in posti come Val di Castro l’europeo enduro, ma con la scomparsa di quest’ultimo la gara si è ridimensionata ad un allenamento goliardico collettivo in memoria dei nostri amici scomparsi, che si conclude con una bella cena in pista.
La manifestazione viene divisa in tre categorie: la Mini che per quest’anno ha visto trionfare Matteo Antonella, la Esperti che invece è stata vinta dal toscano Mattia Santi e infine la “Follaccià”, ovvero quella dei piloti non agonisti o alle prime armi, che ambiscono al trofeo Ca’ Daniele, attualmente custodito da Andrea Montali ereditandolo da Michele Piersigilli, vincitore della scorsa edizione, e così continuerà ad essere tramandato di anno in anno ai successivi protagonisti. Una lodevole e divertente iniziativa che riscuote sempre un considerevole successo di appassionati e praticanti.