Considerato uno dei più grandi piloti nella storia del motocross, Stefan Everts ha nel cuore questo sport. Con 10 titoli mondiali e 101 vittorie nei Gran Premi, Everts è diventato una vera leggenda, ma la sua passione per il motocross non si è mai spenta. Oggi segue ancora con entusiasmo il campionato, un interesse intensificato dalla presenza di suo figlio Liam, che gareggia nella classe MX2 e ha già ottenuto molte vittorie in GP.
Il motocross è in continua evoluzione, e Everts ha notato come i giovani piloti in MX2 abbiano affinato tecniche mai viste prima e una velocità che lo entusiasma per il futuro. La piramide di sviluppo di Infront (EMX/MX2/MXGP) sta favorendo la crescita di giovani talenti europei che avanzano a ritmi notevoli, creando un vivaio di talenti che stanno facendo evolvere lo sport.
Everts esprime il suo punto di vista sull’attuale livello di competizione: “Penso che il livello della MX2 sia estremamente alto. Se si guarda la differenza di tempi rispetto alla MXGP, in alcuni Gran Premi quasi non c’è differenza. Ci vuole spesso un po’ prima che i piloti MXGP raggiungano i tempi dei piloti MX2 e poi finalmente vadano un po’ più veloci. Ai miei tempi, la differenza era di due secondi, ma oggi non è più così. Ci sono molti buoni piloti che si spingono l’un l’altro ai limiti, ed è bello vedere il talento che c’è là fuori.”
Tuttavia, “Il Re” esprime preoccupazione per le scelte rischiose che alcuni giovani piloti prendono. Il motocross è uno sport pericoloso di per sé, e errori simili possono costare caro non solo a chi li commette, ma anche a chi gli sta intorno. Con un passato da pilota corretto, Everts spera che i giovani della MX2 imparino ad essere più cauti nei momenti più intensi delle gare.
“Questi piloti di GP sono un esempio per i giovani che iniziano a correre e per la nuova generazione che salirà. I giovani non devono essere allenati a comportamenti non corretti. Il nostro sport deve basarsi su una competizione leale, non su manovre pericolose come i ‘T-bone’ o i cambi di traiettoria in partenza. Il motocross è già pericoloso e non deve diventare ancora più rischioso per mosse di questo tipo. Dobbiamo essere consapevoli dei rischi che imponiamo agli altri.”
Speriamo che le future generazioni di piloti seguano il modello di Stefan Everts, perché sebbene gareggiare con intensità sia essenziale, lo è ancor di più gareggiare con correttezza. Il motocross ha già visto troppe lesioni nel corso degli anni, e sebbene amiamo tutti le battaglie serrate, la sicurezza deve rimanere al centro, garantendo che i piloti possano continuare a dare spettacolo in sicurezza.
Credit fotografico: Ray Archer