Fabio, com è andata la passata stagione?
Nella passata stagione ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi sono prefissato:

abbiamo disputato 10 gare su 6 diversi tracciati, ho conquistato 9 primi posti ed un secondo.

In particolare nella gara della Garfagnana e di Volterra ho fatto registrare i nuovi record del tracciato. Tutto questo mi ha permesso di conquistare il mio secondo titolo italiano CIVS.

Quindi, direi una assolutamente una stagione positiva”!

Hai rimpianti pensando al 2021?

Sì, un errore mentale che mi ha mandato un po’ in palla durante il weekend in cui si disputava la Spoleto –Forca di Cerro.

Avevo un po’ di difficoltà nel trovare la giusta messa a punto di assetto, e invece di ragionare in modo razionale, ho fatto delle scelte copiando i miei avversari, peggiorando sempre di più e buttando al vento almeno tre salite di prova. Ecco, questo è l’unico rimpianto del 2021”.

Parliamo della prossima. Quali sono i tuoi programmi e gli obbiettivi per il 2022?

Considerando che nelle gare in salita la prima sfida è sicuramente con te stesso, l’obbiettivo principale è certamente di arrivare al traguardo di ogni salita, che sia di prova o di gara.

Mi piacerebbe abbassare i miei tempi dell’anno scorso sui tracciati che conosco già e conquistare delle vittorie.

Chiaramente la conquista del titolo è il traguardo da prendere in considerazione, ma ho avversari molto agguerriti e sarà sicuramente una gran bella sfida”.

Sei come la mia moto sei proprio come lei…” così cantava Jovanotti tanti anni fa. Secondo te, che vita sarebbe senza la moto?

Bella domanda… Considerando il rapporto particolare che ho con il mio quad, non riuscirei ad immaginarmi senza. L’ho pensato, costruito, modificato e me ne prendo cura regolarmente.

Senza pensare al legame che abbiamo instaurato quando corriamo: a volte, soprattutto negli attimi primi della partenza, quando gli auguro in bocca al lupo, c’è sempre un segnale che mi fa pensare che lui l’abbia recepito. Oppure, quando dopo l’arrivo e siamo andati particolarmente bene, gli faccio i complimenti.

Nonostante io non sia un motociclista convenzionale, non riuscirei davvero a stare senza.

Sono sensazioni che solo chi ha la fortuna di provare, può capire. E credo che la pensino come me”.

Qual è secondo te il problema maggiore causato dalla pandemia per un appassionato di moto?

L’andare in moto non credo sia un grosso problema, o per lo meno non lo è più: ora si può andare in moto praticamente ovunque.

Caso mai è un problema la condivisione dei momenti, gli ingressi contingentati, se non vietati, alle gare, le distanze che si devono tenere tra appassionati, i raduni sono praticamente spariti…

Credo siano queste le vere problematiche di questo periodo, e mi auguro che spariscano al più presto”.

Devi ringraziare qualcuno?

Assolutamente sì!

Quando partecipi alle gare, dove devi star via da casa anche 3 o 4 giorni, devi avere il sostegno della tua famiglia. Ovviamente il motorsport è oneroso e gli sponsor sono fondamentali.

Ho la fortuna di avere amici che hanno creduto in me fin dall’inizio e altri che hanno deciso di supportarmi strada facendo.

Quindi grazie mille alla mia famiglia e a ai miei amici sponsor.

E grazie a Voi per avermi interpellato”.