Sant’Angelo in Vado, Pesaro-Urbino, 22 Luglio. Ha preso il via oggi la settima prova stagionale degli Assoluti d’Italia – Coppa Italia.
Siamo in pieno rush finale di campionato, tre gare to go, la seconda giornata di Sant’Angelo in Vado e le due di Boario Terme per chiudere una stagione formidabile. Ancora di più, se possibile, con l’agonismo del confronto che sposta più in alto l’asticella e scopre le carte di nuovi leit motiv. Competizione e spettacolo sensazionali.
Non c’è mai stato durante l’anno, un filo conduttore chiaro, mai qualcosa che facesse pensare: “Ecco, va a finire così”, e se mai qualcuno l’avesse pensato basandosi su quel che succedeva o sembrava possibile, ecco che dietro l’angolo, puntuale, compariva il pilota o l’evento “killer”.
All’inizio di stagione tutti in piedi per l’azione martellante di sua maestà il britannico Brad Freeman (Beta). Partenza di stagione esplosiva, proposito chiaro e non negoziabile: rifarsi di un’annata non certo speciale. Un po’ delusi per l’attesa di quell’Andrea Verona all’altezza del pronostico e del tifo? Ecco che a Grado il Superman italiano torna a imporre la sua statura agonistica. Oggi, settimo di 10 appuntamenti degli Assoluti di Enduro, la prima di Sant’Angelo in Vado, la situazione è cambiata ancora. Freeman è al palo da Città della Pieve e dalla successiva di Mondiale, infortunato, Verona (GasGas), non riesce ad approfittarne, ed emerge Steve Holcombe (Beta), sistematico, implacabile, ritornato al 100%.
Ma il sabato di Sant’Angelo in Vado porta soprattutto allo scoperto una mina vagante rimasta sotto traccia per tutta la stagione. Condizione fisica, adattamento alla nuova moto e all’ambiente, basta poco per spostare l’ago della bilancia dell’Enduro su questi livelli. Oggi non c’è artificiere che possa contenere il potere deflagrante di Will Ruprecht (Sherco) autentica “rivelazione” di questo scorcio di stagione entusiasmante. Ma, insieme, c’è la conferma dell’effetto volano innescato da Steve Holcombe (Beta), che reagisce fulmineamente alla partenza lampo del Campione di Fabrizio Azzalin. Del resto Fabrizio Dini non è mai stato dell’idea di concedersi alla partecipazione. Lasciamo queste finezze di finta eleganza alle Olimpiadi!
Ruprecht va in testa alla fine del primo Enduro Test, Holcombe restituisce con gli interessi e passa al comando. Interessi da banca, infatti sono inezie, e l’alternanza sul filo del rasoio diventa un thriller. Incertezza di Holcombe sul secondo Cross Test, vince Verona e Holcombe si avvicina, e sul terzo Cross ancora Verona, Holcombe e Ruprecht “appannati”. Arriva il terzo Extreme Test, ed è la seconda svolta. Vince ancora Verona, “svarione” di Holcombe e Ruprecht passa al comando. Ci resta per una Speciale ancora, poi si assiste al ritorno di un incredibile Holcombe. Cronometri impazziti, si contano i centesimi di secondo. Sull’ultima Extreme Holcombe vince la giornata numero 7, Ruprecht è secondo a 8 centesimi! Verona terzo a meno di sette secondi. Incredibile no?
Appena il tempo di lasciar abbassare la pressione, raffreddare il sangue in ebollizione, e si riparte con le emozioni forti. La “striscia” di Kevin Cristino non ammette pause. È la settima vittoria consecutiva per il pilota Fantic, il titolo della 125 è a un passo, pilota e team incrociano le dita: sarà per domenica? Nella 250 2T Soreca (Sherco), vince ancora e allunga su Philippaerts (TM), e lo stesso fa Cavallo (TM), che si allontana un poco da Lesiardo (Sherco), in testa alla 300. È la settima vittoria consecutiva, bottino pieno, anche per Oldrati (Honda), che intravede sempre più chiaramente il titolo della 250, esattamente quel che accade a Verona (GasGas), se si parla di 450. Ancora Morettini (Honda), su Rinaldi (GasGas), tra gli Junior. Di Holcombe (Beta), e del suo duello stellare con Ruprecht, assoluta che si fonde con la classifica Stranieri.